Ilan Pappé sul boicottaggio accademico

In risposta all’editoriale di Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, le parole dello storico israeliano Ilan Pappé (Haifa,1954), professore all’Università di Exeter (UK), dove insegna Storia all’Istituto di Studi Arabi e Islamici.

[English version below]

“La richiesta di boicottaggio accademico è giunta dalla società civile palestinese, rappresentata da 150 ONG; non si tratta di un'iniziativa italiana. Essa si basa su chiare prove della complicità delle università israeliane nell'oppressione dei palestinesi ed è fortemente ispirata al richiamo al boicottaggio accademico contro l'apartheid in Sudafrica. Chiunque voglia organizzare una petizione contro altre istituzioni accademiche è il benvenuto, ma gli Stati menzionati nella dichiarazione non stanno cercando di presentarsi come democrazie, e quindi c'è un sufficiente dibattito pubblico sulla moralità dei contatti bilaterali con questi paesi, soprattutto nel caso di Israele.

Invece, i professori esortano a considerare e comprendere i determinanti e gli antecedenti di questa violenza (riferendosi al massacro di Hamas dell'7 ottobre), da rintracciare nell'occupazione illegale che Israele ha imposto alla popolazione palestinese per oltre 75 anni attraverso una forma di segregazione razziale ed etnica. Sembra esserci almeno un errore qui: nel 1948, Israele fu istituito sulla base della Risoluzione 181 dell'ONU, che suddivise l'ex Mandato britannico in uno stato ebraico e uno palestinese.

L'Israele riconosciuto nella risoluzione 181 non includeva le aree assegnate allo stato arabo in quella risoluzione, che Israele occupò nel 1948. Per 75 anni diverse parti della Palestina storica sono state sottoposte a diverse forme di oppressione in periodi diversi. Come menzionato, una parte della Palestina araba dell'ONU fu presa da Israele. Successivamente, la minoranza palestinese all'interno di Israele fu sottoposta a un regime militare di oppressione. Israele occupò la Cisgiordania e la Striscia di Gaza nel 1967 e trasferì in quei luoghi il brutale regime militare, sostituito nel 1981 da un'amministrazione civile altrettanto spietata del regime militare, che violò l'accordo di Oslo del 1993, dando mano libera all'esercito e agli insediamenti per gestire la vita di milioni di palestinesi ogni volta che lo desiderassero. Israele ha compiuto una pulizia etnica di 300.000 palestinesi durante la guerra del giugno 1967 e più di 600.000 da allora fino ad oggi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Questo è il contesto storico. A questo possiamo aggiungere l'assedio a Gaza dal 2007, che l'ha trasformato in un ghetto, bombardato quattro volte dall'aria, causando la morte di migliaia di palestinesi, molti dei quali bambini.

Il più grande crimine israeliano contro l'umanità è la pulizia etnica del 1948 della metà della popolazione della Palestina, la demolizione di metà dei suoi villaggi e della maggior parte delle sue città. Nonostante l'ONU abbia ordinato a Israele di permettere ai rifugiati di tornare, Israele ha rifiutato di farlo. La lotta palestinese era prima per il ritorno dei rifugiati e dopo il 1967 per la liberazione della loro patria colonizzata e occupata da Israele.

Israele ha creato la Striscia di Gaza come un enorme campo profughi nel 1948, ecco perché non l'ha occupata (non si è ritirata da Gaza, non l'ha occupata) e ha dato la Cisgiordania alla Giordania in cambio di un ruolo giordano limitato nel tentativo arabo di salvare i palestinesi da ulteriori pulizie etniche.

È l'OLP che ha fatto una grande concessione volendo negoziare solo sul 22% della Palestina storica, ma la giudaizzazione della Cisgiordania e della Striscia di Gaza iniziata nel 1967 e il disonesto desiderio israeliano di continuare a governare su tutta la Palestina storica, offrendo ai palestinesi di vivere in Bantustan, non poteva essere accettato dal movimento di liberazione palestinese e quindi la lotta continua fino ad oggi.

Quindi i 4000 professori conoscono molto bene la storia e dovrebbero essere lodati per rifiutarsi di negare la Nakba del 1948 (che è tanto grave quanto negare l'Olocausto) e la Nakba in corso. In realtà, i palestinesi sono stati già oggetto di pulizia etnica negli anni '20, ma sicuramente la loro terra è stata colonizzata, sono stati cacciati, oppressi e negati i diritti fondamentali dal 1948 fino ad oggi. Negare ciò è ignoranza o cancellazione intenzionale e cinica della storia."

[English version]

 In response to the editorial by Marco Travaglio (14^th  November 2023), director of Fatto Quotidiano, the words of the Israeli historian Ilan Pappé (Haifa, 1954), professor at the University of Exeter (UK), where he teaches History at the Institute of Arab and Islamic Studies.

 “The call for academic boycott came from the Palestinian civil society - representing 150 NGOS - this is not an Italian initiative. It is also based on a clear evidence for the complicity of the Israeli universities in the oppression of the Palestinians, and is very much inspired by the call for academic boycott against apartheid south Africa. If someone wants to organize a petition against any other academic institutions they are welcome, but the states mentioned in the statement are not pretending to be democracies, and hence there is sufficient public debate about the morality of bilateral contact with these countries - there is such a certainty when it comes to Israel. 

Instead, the professors urge to consider and understand the determinants and antecedents to this violence (referring to the Hamas massacre on October 7), to be found in the illegal occupation that Israel has imposed on the Palestinian population for over 75 years through a form of racial and ethnic segregation. There seems to be at least one mistake here: in 1948, Israel was established based on UN Resolution 181, which partitioned the former British Mandate into a Jewish and a Palestinian state.

The Israel that was recognized in resolution 181 did not include the areas allocated to the Arab state in that resolution which Israel occupied in 1948. For 75 years different part of historical Palestine were subjected to different kinds of oppression in different periods.  As mentioned part of the UN Arab Palestine were taken by Israel. Then the Palestinian minority inside Israel was subjected to military rule of oppression. Israel occupied the West Bank and the Gaza Strip in 1967 and transferred to that place the ruthless military rule, replaced in 1981 by civil administration that was a callous as the military rule and violated the 1993 Oslo agreement by giving a free hand to the military and the settlers to run the lives of millions of Palestinians whenever they wish to do so. Israel ethnically cleansed 300,00 Palestinians during the June 1967 war and more than 600,000 ever since until today in the West Bank and the Gaza Strip. This is the historical context. To this we can the siege on Gaza since 2007, which turned it into a ghetto, which was four time bombarded from the air - leading to the death of thousands of Palestinians, many of them children.

The biggest Israeli crime against humanity is the 1948 ethnic cleansing of half of Palestine population, the demolition of half of its villages and most of its towns. Although the UN ordered Israel to allow the refugees to return, Israel refused to do so. The Palestinian struggle was first for the return of the refugees and after 1967 to liberation of their homeland that was colonized and occupied by Israel. 

Israel created the Gaza Strip as huge refugee camp in 1948 and this is why it did not occupy it (it did not withdraw from Gaza, it did not occupy it) and gave the West Bank to Jordan in return for a limited Jordanian role in the all Arab attempt to save the Palestinians from further ethnic cleansing.

It is the PLO that made a huge concession by willing to negotiate only over 22% of historical Palestine, but the Judaization of the West Bank and the Gaza Strip that began in 1967 and disingenuous Israeli wish to continue and rule all over historical Palestine, while offering the Palestinians to live in Bantustans, could not have been accepted by the Palestinian liberation movement and hence the struggle continues to this very day.

So the 4000 professors knows the history very well and should be commended for refusing to deny the Nakba of 1948 (which is as bad denying the Holocaust) and the ongoing Nakba. In fact Palestinian were already ethnically cleansed in the 1920s, but definitely their homeland was colonized, they were expelled, oppressed and denied basic rights from 1948 until today. Denying this is either ignorance or willful and cynical erasure of history."